domenica 5 maggio 2024

Garf - Luni - 2 : Cornelio e Cipriano

 (Garf - Luni - 1)

C'era, a monte dell'abside, un ruscello carico che accompagnava, col suono musica dell'acqua, il silenzio e la brezza. Santi, pellegrini, viandanti, possono avere un ristoro, dalla pace, armonia, serenità, affacciati sul corpo del tempo, un corpo di secoli, sulla potenza della natura in primavera.
Ieri pomeriggio.




Garf - Luni - 1

Per arrivare qui, ieri, siamo passati "dietro" le Alpi Apuane. La vista dei versanti nord innevati del monte Pisanino e la sua splendida prominenza hanno ben reso l'idea del perché le indichino col termine di "alpi". Magnifico!

Ieri ho incontrato, per la prima volta, o me ne sono reso conto per la prima volta  di un confine culturale tra Garfagnana lucchese e la Lunigiana. Se dovessi esprimerlo con due parole secche direi cura - sciatteria. Estetica e decoro dei paesini ma non solo. Ad esempio cura e manutenzione forestale. Da noi, in Appennino emiliano, è normale che al taglio ceduo segua una minima manutenzione delle matricine, ad esempio col taglio di vitalba ed edera. I boschi della parte di Garfagnana attraversata erano in stato di notevole debilitazione dovuta ad una inquietante diffusione della vitalba. Anche i tagli cedui hanno lasciato la matricine con i loro grovigli di canapi di vitalba intensi. Ma i forestali che controllano le attività economiche boschive e dovrebbero vigilare dove erano? Al bar a parlare della Carrarese, a prendere il caffè?

Mi resi conto di sciatteria  disordine e sporcizia quando, molti anni fa, con A-Woman (dovrei verificare su quel diario se annotai qualcosa) andai a visitare un remoto borghetto noto per essere sede di "assatanati" cavatori anarchici.

Rosa Canina mi dice: noi toscani conosciamo bene questa cosa: i lucchesi son dei signori. Non abbiamo proseguito, non le ho chiesto cosa intendesse, praticamente, con quel termine.

Un'altra prova della menzogna sesquipedale che a sinistra martellano dall'illuminismo con la cazzata delle uguaglianze. Uguali un bel paio di caxxi.

Aggiornamento
Aggiungo una foto, scattata oggi, domenica, al ritorno, poco prima di Matra, che non rende a sufficienza la magnificenza delle Apuane settentrionali.


venerdì 3 maggio 2024

Ritorno e mode

Mercoledì pomeriggio, sono tornato al tango per qualche ora consecutiva. Un evento (tardo) pomeridiano dai quali mancavo da molto tempo. Dopo un anno e mezzo di interruzione faccio fatica a ingranare di nuovo: ho perso la brillantezza di un tempo. Comunque, mercoledì ero talmente galvanizzato, euforico, gasato, dopato che, nonostante sia tornato a casa poco dopo le ventitre, sono riuscito ad addormentarmi solo verso le due e mezza.
Leggevo che ogni anno di sospensione, in qualsiasi disciplina, porta ad una regressione pari a due anni di apprendimento. Insomma, tra virus corona e anca, direi che sono stato fermo almeno tre anni. Ora è tutto un po' appannato, è capitato rimanessi a casa invece che andare ad una milonga che mi non mi garba(va) granché.

Nel frattempo le cose cambiano: parte rilevante delle milonghe, ora, sono su prenotazione. Un altro passo verso la strutturazione, la programmazione del tempo libero. A me non piace per nulla: il tempo libero organizzato è una contraddizione in termini. Ormai devo predendere appuntamento... anche con mio figlio. Quando ero piccolo, "scappavo" dalla casa della nonna, attraverso i campi andavo a trovare mia zia, era sempre a casa, nell'orto, nella legnaia, etc. come le "casalinghe di una volta". Era una piccola gioia del tutto improvvisa, inaspettata, libera. La zia poi mi appioppava una bella fetta di torta delle sue assai bbbone!

A proposito di cambiamenti: mercoledì il bravo musicalizador ha dedicato una tanda a Lucio De Mare, un direttore/musicista che adoro (v. qui e qui). Sembra incredibile ma... ci sono le mode anche nel tango, anche nelle scelte musicali: qualche anno fa era suonato sempre, ovunque, poi sparito, spa - ri - to!. Un po', mi faceva notare un tanghero, come Varela. Fueron tre años sparito, non si sente più.
Mode nella musica che va verso gli ottanta. Incredibile!

Qualche tempo addietro avevo scovato 'sto video, con un po' di ironia su questo filo rosso che ci lega a questi abbracci sulla musica, tanto amati, che ci porta a loro.

(giancarlopastonchi emanuelafilippelli)

giovedì 25 aprile 2024

Della disordinazione

Ascolto i racconti di mio figlio relativi a due sue recenti visite: poche parole per Berlino e lodi e narrazione stupita per Budapest. Percepisco, per la capitale sul Danubio, dalle sue parole e dal corpo che le racconta con enfasi, con anima, un senso di meraviglia per il senso di cura, bellezza, pulizia, ordine, senso generale di ben vivere, ordine, nitore, grazia, sicurezza.

È una nazione che non si piega ai diktat pro caos, degrado, violenza, invasione violenta che è di moda nel mondo progressista dal sessantotto in poi, mai con la intensità attuale.

Orban che dirige l'esecutivo dei magiari è dipinto, dagli accoglioni nostrani, come bruttocattivocaccadiavoloilmale, gli stessi che in questa provincia, oggi, hanno pensato di invitare alla loro festa il padre della brava personcina accompagnatasi nella capitale ungherese, con gli Hammerbände, gli antifà che girano a spaccare i krani di coloro che non sono sufficientemente puri antifà a colpi di martello.

Mille mila volte mi terrei i fasciomagiari e il loro senso civico al posto di queste masnade di fondamentalisti del peggio.

Questo spiega anche un senso di attrazione personale per quei paesi, Russia compresa (*), nei quali c'è ancora un senso e la necessaria disciplina relativa, per il bene, ordine, bellezza, pulizia, grazia, sanità, spirito, tutti termini che sono diventati tabù nelle nostre società della disordinazione al peggio.

lunedì 15 aprile 2024

Eppure è successo


Ha avuto un momento di scoramento e si ė lasciata andare ad un breve pianto liberatorio. Guarda, Orsone, sono qui come un'invalida che non si muove più.
Eppure, ieri, piano piano abbiamo lasciato l'auto alla strada e, qualche passo a piedi, ci siamo avvicinati alla chiesa romita e poi, per Ii sentierino, su per lo sperone roccioso, fino alla torre (da tempo campanaria).
Aveva paura di scivolare, in qualche passaggio più erto e i passi sono stati lenti e piccoli. Poi lo sfogo di Rosa Canina.
Eppure siamo ad una svolta, il sentiero continua dopo lo spigolo. Pochi passi neppure possibili fino a un paio di settimane fa. Certo, dell'alpinismo a quei piccoli passi. Il bicchiere si riempirà.
Non era neppure previsto, non avevamo neppure pensato ad una camminata così, non aveva scarpe tecniche. Eppure è successo. Di nuovo in cima, sia pure con pochi piccoli passi e qualche lacrima.

domenica 14 aprile 2024

Palline di polline

(unuomoincammino)

Le avevo detto :- "Rosa Canina  guarda che il lavoro per una o tre o quattro famiglie è lo stesso!".
Beh, non granché da non essere d'accordo.
Così venerdì pomeriggio sono arrivate le due nuove famiglie, ieri le abbiamo portate lassù, oggi con la vecchia batteria e i fogli cerei abbiamo preparato i telaietti, le abbiamo sistemate dalle arnie in polistirolo da "trasporto e vendita" nelle due arnie in legno con i nuovi telaietti.
Erano già  indaffarate, a sgobbare di brutto e a rientrate con enormi palline di polline giallo sulle zampine posteriori. Proteine per le covate, le famiglie devono crescere.
La prima famiglia è in ottima  esuberante salute. Rischio non trascurabile di sciamatura.

martedì 9 aprile 2024

Reti arancioni, francobolli verdi

Nel viaggio di Pasqua a trovare i veci per strade e stradine della Val Padana, specie all'andata, abbiamo visto cosa viene dopo il consumo di territorio per capannonizzazione: molti, moltissimi capannoni e stabilimenti e robaccia varia vuoti, in disuso, già ammalorati (vetri rotti, scritte colle bombolette, grondaie divelte, rovi, tetti colabrodo, rifiuti, etc.). Non che questo squallido degrado sia di lezione: la Val Padana è tutto un tumore di reti arancioni che indicano che il tumore dei capannoni è più vivace che mai, altro schifo in arrivo con altri "nuovi" ruderi dello USA&getta del territorio.

Qui nel capoluogo c'è  la solita resistenza vana al fatto che gli ultimi francobolli verdi non vengano ricoperti di asfalto e cemento: in questo caso un ampliamento e rifacimento di una scuola. Non si capisce perché non venga rifatto (anche ex-novo, via demolizione) quella esistente. Il fatto comico è che tutto questo viene spacciato come green.

Passano i lustri e questa follia distruttiva, questa metastasi, si rinvigorisce, rinnova, moltiplica.